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al testo di Salvatore Armando Santoro
Come il giovane Werther
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Erano i giorni in cui l'amor sentivi si risvegliavan già le prime gemme qualche fiore sui prati anche spuntava l'amavo ed anche lei tanto mi amava. Ed avvertivo gli stimoli nel sangue, com'era dolce e semplice il sognare! Contagioso era tanto quel suo amore io no, ma lei credeva al Creatore. Pudica si segnava sul Vereto davanti a quella chiesa sconsacrata ero tornato indietro nei miei anni, allor nuotavo tra passione e affanni. E mi sentivo in colpa verso tanti m'accorgevo ancor di star sbagliando ma forte in cuor bruciavano gli ardori provavo come Werther i dolori. Il cuore non vuol mai saper ragione e la ragione non comanda al cuore or senza amor mi sembra di morire più invecchio e più mi sento infervorire. Ma l'acqua ormai è passata sotto i ponti, di danni le alluvioni ne fan tanti, gli argini sono nuovi e rinforzati solo i dolori non son riparati. Salvatore Armando Santoro
(Donnas 26.4.2017 – 18,25)
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Franca Colozzo
- 22/03/2018 22:22:00
[ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]
Mi accorgo che rifletti ne "I dolori del giovane Werter" i tuoi sogni e le tue disillusioni. Ho il libro in tedesco dentro il mio comodino, ma in lingua straniera è difficile udire quel grido che arriva da lontani lidi. Ma tu, caro amico, i tuoi anni ruggenti li ha un pocolti al volo e un po buttati ai venti. Lumile mio consiglio, nellassurda tenzone, è buttare allinferno pensieri cattivi e buoni. Ritornare allovile dei tuoi giorni felici, al nido di casa, alle tue forti radici. Un saluto affettuoso da unamica temprata dalle intemperie (ho collezionato 52 anni di conoscenza del martire di turno, cioè mio marito nella sua quintessenza). Qualcosa di buono lavrò pur fatto, ohibò! Ma a nessuno è nota la ragione vera di percorrere una data via, anche se in apparenza sincera. Buona notte, amico, e dormi sereno.
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